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venerdì 17 febbraio 2012

Perché non giustifico?


Un altro problema da risolvere è la giusta formattazione da adottare per il nostro lavoro.  Sembra una banalità, ma è un aspetto da non trascurare. È facile argomentare che se un testo è buono, non ha importanza il modo in cui viene presentato; ma non dimentichiamo che per essere giudicato deve essere letto e se non ha un aspetto accattivante ci sono buone probabilità che rimanga per sempre in qualche dimenticato scaffale in attesa del bidone del riciclo. Quindi la regola è: sobrietà e leggibilità.
Bisogna fare in modo che coloro che in una vita precedente si dedicavano ai più turpi vizi e che in questa sono giustamente condannati a leggere quello che noi “penne alate” spediamo loro, possano farlo nella maniera migliore. Niente fogli color rosa Barbie, che non attirano l’attenzione, ma solo il cestino. Buona spaziatura, per facilitare la lettura e l’aggiunta delle inevitabili correzioni. Per lo stesso motivo, ampi margini laterali, superiori e inferiori. Mai testi giustificati. Perché? Mistero.
Non dimenticate di mettere di indicare, meglio su ogni foglio come intestazione i vostri riferimenti; le lettere di accompagnamento possono sempre andare perdute.
Un’ultima considerazione. Nel caso che il vostro lavoro venga accettato è molto probabile che vi richiedano una copia in formato elettronico. Se non volete attirarvi le ire di chi dovrà dare al vostro lavoro la forma grafica finale, eliminate le interruzioni di pagina e di sezione, i rientri dei capoversi e ogni altro artificio che il vostro word processor adotti, perché sono difficili da eliminare e in qualche caso impossibili.
Nel mio blog ho indicato le mie scelte. Non è detto che siano dei comandamenti divini, ma con me hanno funzionato. Se qualcuno ha dei consigli li spedisca, perché ne faremo tesoro. Se volete delle ulteriori spiegazioni sarò felice di fornirvele.

Per il mio testo ho adottato:
  • Word Processor: Microsoft Word
  • Tipo di carattere: Dark Courier
  • Stile del carattere: normale
  • Dimensione carattere: 12
  • Interlinea: doppia
  • Margine superione: 2,54 cm
  • Margine inferiore: 2,54 cm
  • Margine sinistro: 2,54 cm
  • Margine destro: 2,54 cm
  • Rilegatura: 0 cm
  • Intestazione: titolo, cognome, nome, indirizzo E-mail

martedì 14 febbraio 2012

E ora che faccio?

Chiunque riesca a portare a termine la stesura di un romanzo si pone la fatidica domanda: “E ora che faccio?”.
Le scelte sono diverse:
  • Pubblicazione in proprio.
  • Casa editrice con contributo.
  • Casa editrice senza richiesta di contributo.
Se tentate l’ultima opzione dovete presentare il vostro materiale nella veste migliore possibile. Qui di seguito vi descrivo quello che ho spedito io.
Le mie scelte sono il frutto di estenuanti ricerche nel Web, con risultati spesso contradditori, E-mail scambiate con alcune case editrici e, nei casi più fortunati, contatti telefonici con editor disponibili.
Io ho inviato (come piego di libri):
  • 2 copie del romanzo, correttamente formattate.
  • Lettera di presentazione.
  • Sinossi.
Piego di libri
Molti lo ignorano, ma è il sistema più economico per spedire i vostri manoscritti.
Inserite le vostre sudate carte in una busta, sceglietene una con la scritta "Lato apribile per verifica postale", se avete dei dubbi sul formato acquistatela direttamente all’ufficio postale. Non chiudetela con nastro, perché possono rifiutarvela, a me è capitato. Oltre al destinatario è fondamentale che il plico porti la dicitura PIEGO DI LIBRI.
Vi assicuro che il risparmio è notevole.
Nei prossimi giorni vi parlerò della formattazione del testo, sinossi, lettera di presentazione ecc.
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