Blogger Layouts

venerdì 4 maggio 2012

yWriter5 un software per scrittori gratuito - 3° Scene & Capitoli


Una volta scelti i personaggi, il passo successivo è decidere dove si dovranno muovere e sarà possibile farlo scegliendo la voce del menù "Luogo". A questo punto siete pronti per cominciare a scrivere.
Dal menù principale scegliete la voce "Scene" e poi "Crea una nuova scena" e vi verrà proposta una scheda come questa.



L'Editor proposto da yWriter5 è buono, ma non è il massimo. Per risolvere il problema, per la stesura de L'apprendista becchino mi sono regolato in questo modo. Scrivevo la scena usando Microsoft Word e poi la copiavo nella scheda di yWriter5.In questo modo usavo un editor più potente e, allo stesso tempo, tenevo sotto controllo la mia storia.
Dopo aver scritto un certo numero di scene, e averle assegnate ai rispettivi capitoli, vi troverete in una situazione come questa.

Esaminiamo le singole voci:
  • Titolo indica il nome con cui avete battezzato il capitolo.
  • A segnala di quante parole è costituito il capitolo.
  • S il numero delle scene che formano il capitolo.
  • P la somma di tutte le parole dei capitoli inseriti. In altre parole l'ultima voce in basso della colonna P ci dirà di quante parole è costituito il nostro lavoro.
  • Desc è una descrizione sintetica del capitolo.

Per una descrizione esaustiva del tool yWrite5 sarebbero necessari molti altri post, ma credo di aver preso in esame i punti principali. In conclusione posso affermare che io ho usato questo programma e ne sono rimasto molto soddisfatto. Se decidete di provarlo e qualcosa non vi è chiaro, sarò felice di rispondervi qui o su Facebook.

lunedì 16 aprile 2012

yWriter5 un software per scrittori gratuito - 2° Personaggi


Alla base di ogni romanzo ci sono i personaggi. I personaggi sono gli ingredienti base con cui creare il vostro racconto. I personaggi sono le verdure con cui fate il minestrone; se sono di ottima qualità, magari coltivate da voi, otterrete un gran risultato. In caso contrario... beh non invitatemi a cena a casa vostra.
Quando ho cominciato a scrivere L'apprendista becchino ho speso una montagna di ore nello studio dei personaggi. Per ciascuno di loro, anche di quelli minori, ho compilato delle schede così minuziose da far invidia all'ufficio delle imposte. Ho inserito dati che con la stesura del romanzo avevano poco a che fare. Per Sivestro, Elvis e Norma ho persino elencato con nome e cognome e descrizione fisica ogni ragazzo/a che avevano avuto. Apparentemente una fatica inutile, ma solo così ho potuto trasformare delle entità astratte in qualcosa di vivo.
Vediamo ora come yWriter gestisce i personaggi.
Per creare un nuovo personaggio andate alla barra del menù e cliccate:
Personaggi-->Aggiungi nuovo

 
Fatto questo vi sarà presentata una scheda da compilare.


Secondo il mio parere questa scheda è troppo sintetica per i motivi che ho espresso in precedenza. Però è possibile superare questa manchevolezza riempiendo, magari facendo delle macro voci in grassetto, le parti della scheda indicate come "Note biografiche" e quella delle "Annotazioni."
 nelle prossime puntate vi parlerò degli altri aspetti di questo interessante tool.
Se avete domande, consigli o critiche fatelo liberamente.

mercoledì 11 aprile 2012

yWriter5 un software per scrittori gratuito - 1°


Ogni romanziere o sceneggiatore ha l'incubo di perdere i propri appunti. Ognuno usa un metodo diverso: file di Word, che normalmente scompaiono nei labirinti del disco fisso, Moleskine e taccuini assortiti o Post-it che decorano le pareti delle stanze, bagno compreso. Quest'ultimo metodo lo sconsiglio, perché l'ho adottato personalmente fino a quando mia moglie non ha minacciato di buttarmi fuori di casa. Una buona soluzione è yWriter, della Spacejock Software, un tool che ha il merito di essere efficiente, facile e gratuito.
Per provarlo scaricatelo da qui. Il file che otterrete si chiama "yWriter5Full.exe". Cliccateci sopra e lanciatelo. A questo punto non dovete fare altro che cliccare sull'icona che l'installazione ha posizionato sul vostro desktop.

 
La prima cosa da fare è impostare la lingua. La voce da scegliere è "Italiano" da:
Localise-->Choose Language-->Italiano


A questo punto andate alla voce "Progetto", la prima a sinistra sulla barra del menù, che vi propone due scelte:

  • Crea un progetto vuoto
  • Creazione guidata progetto
Io consiglio di seguire la seconda. Per farlo scegliete le voci:
Progetto-->Creazione guidata progetto 



I passaggi successivi dipendono da come vi piace lavorare. Una possibilità è inserire le schede dei personaggi, quelle dei luoghi e così via. Oppure cominciare a scrivere e compilare le schede man mano che completate una scena.
Dopo che ci avrete lavorato per un po', vi ritroverete in una situazione come questa:


Mi sento di consigliare yWriter. Io l'ho adoperato per scrivere L'apprendista becchino e ne sono rimasto soddisfatto. Sono riuscito a tenere sotto controllo ogni aspetto del romanzo senza inondare la stanza con fogli volanti. Il tool ha l'enorme pregio di essere gratuito e non ha niente da invidiare ad altri programmi a pagamento. L'unico suo difetto sta proprio nella sovrabbondanza di schede che è possibile compilare. Usate solo quelle che sono indispensabili e ignorate le altre se non volete correre il rischio di passare più tempo a inserire dati che sulla vostra opera.
Nelle prossime puntate esaminerò il tool più nel dettaglio.

giovedì 5 aprile 2012

Rilasciare un'intervista mi fa un effetto strano. Piacevole, perché gonfia il mio ego, anche se non sarebbe necessario perché, come dice mia moglie, è già ipertrofico per conto suo, ma nello stesso tempo non riesco a smettere di pensare: "Ma a chi importa di quello che penso?". Comunque la trovate qui:
http://scribacchiniperpassione.blogspot.it/2012/04/giuseppe-chiara-lapprendista-becchino.html

giovedì 22 marzo 2012

La trama

Siete stanchi dei soliti avvocati, giornalisti e insegnati che si improvvisano detective? Eccovene uno nuovo di zecca: un becchino, anzi, un apprendista becchino.
Il sindaco di un paesino nell’entroterra ligure decide di sfruttare, a fini elettorali, il passato glorioso degli abitanti del paese. Per questo incarica il becchino di riesumare la salma di un eroe partigiano per inaugurare un sacrario. Un incidente fa cadere la cassa e anziché il cadavere vengono trovati dodici lingotti d’oro. Anselmo il becchino e Silvestro, suo giovane aiutante, pensano di tenersi l’oro. Questa decisione non porterà fortuna a nessuno dei due.

martedì 6 marzo 2012


La sinossi è come il vestito adatto per un colloquio di lavoro

Quando spediamo una nostra opera a una casa editrice non dobbiamo dimenticare di allegare una buona, anzi un'ottima sinossi!
Dopo che si sono spesi anni per arrivare a completare un romanzo non si ha certo voglia di sobbarcarsi altro lavoro: si vuole spedire e basta! Ma è un grave errore. Prima che il nostro lavoro sia preso in considerazione deve superare le forche caudine della lettura della sinossi. Per leggere quelle due o tre pagine bastano una manciata di minuti, ma sono cruciali. È come se in poche frasi doveste convincere un ricco imprenditore, che non vi conosce, a rischiare il suo denaro su di voi. La sinossi è come il vestito adatto per un colloquio di lavoro: se valiamo poco non otterremo il posto, ma se ci presentiamo trasandati non verremo nemmeno presi in considerazione.
Qui di seguito trovate una sintesi di tutto quello che ho imparato sull'argomento. Spero che vi sia utile. Come al solito se qualcosa non è chiaro e desiderate ulteriori spiegazioni inserite un commento.

Formattazione del testo.
Consiglio la stessa che avete adoperato per il vostro romanzo. La mia l'ho illustrata nel post "Perché non giustifico?" del 17 febbraio. Attenzione a non dimenticare l'intestazione con i vostri dati: nome, cognome, indirizzo e-mail, numero di telefono e titolo dell'opera.
Lunghezza.
Non più di 3,4 pagine. Se il romanzo è lungo è difficile essere sintetici, ma nessuno legge una sinossi di dieci pagine.
Non nascondere nulla.
La trama deve essere completamente svelata. In special modo se si tratta di un giallo è fondamentale illustrare chiaramente ogni intreccio e, in special modo, il finale.
Attirare l'attenzione.
Tutti sanno quanto sia importante l'incipit per un romanzo: per la sinossi è la stessa cosa. Un buon hook stimolerà la curiosità e la sinossi sarà letta con più attenzione.
Tempi e modi.
Usate il tempo presente e la terza persona. Ogni personaggio deve essere introdotto con nome e cognome e una breve, ma sostanziale biografia. Qualcosa di più per il o i protagonisti: motivazioni, scopi ecc.
Subplot.
È buona cosa tralasciare le trame parallele a meno che non siano strettamente collegate alla trama principale.
Consigli finali.
Siate stringati, ma esaustivi. Dovete rendere chiaro il tono del libro. Io ho fatto un elenco di tutti i punti del mio giallo e poi ho limato, limato...
Per concludere scrivere la sinossi ha lo stesso fascino della compilazione della dichiarazione dei redditi, ma sareste disposti a rischiare che il vostro libro venga ignorato per colpa di una sinossi mal scritta?

venerdì 17 febbraio 2012

Perché non giustifico?


Un altro problema da risolvere è la giusta formattazione da adottare per il nostro lavoro.  Sembra una banalità, ma è un aspetto da non trascurare. È facile argomentare che se un testo è buono, non ha importanza il modo in cui viene presentato; ma non dimentichiamo che per essere giudicato deve essere letto e se non ha un aspetto accattivante ci sono buone probabilità che rimanga per sempre in qualche dimenticato scaffale in attesa del bidone del riciclo. Quindi la regola è: sobrietà e leggibilità.
Bisogna fare in modo che coloro che in una vita precedente si dedicavano ai più turpi vizi e che in questa sono giustamente condannati a leggere quello che noi “penne alate” spediamo loro, possano farlo nella maniera migliore. Niente fogli color rosa Barbie, che non attirano l’attenzione, ma solo il cestino. Buona spaziatura, per facilitare la lettura e l’aggiunta delle inevitabili correzioni. Per lo stesso motivo, ampi margini laterali, superiori e inferiori. Mai testi giustificati. Perché? Mistero.
Non dimenticate di mettere di indicare, meglio su ogni foglio come intestazione i vostri riferimenti; le lettere di accompagnamento possono sempre andare perdute.
Un’ultima considerazione. Nel caso che il vostro lavoro venga accettato è molto probabile che vi richiedano una copia in formato elettronico. Se non volete attirarvi le ire di chi dovrà dare al vostro lavoro la forma grafica finale, eliminate le interruzioni di pagina e di sezione, i rientri dei capoversi e ogni altro artificio che il vostro word processor adotti, perché sono difficili da eliminare e in qualche caso impossibili.
Nel mio blog ho indicato le mie scelte. Non è detto che siano dei comandamenti divini, ma con me hanno funzionato. Se qualcuno ha dei consigli li spedisca, perché ne faremo tesoro. Se volete delle ulteriori spiegazioni sarò felice di fornirvele.

Per il mio testo ho adottato:
  • Word Processor: Microsoft Word
  • Tipo di carattere: Dark Courier
  • Stile del carattere: normale
  • Dimensione carattere: 12
  • Interlinea: doppia
  • Margine superione: 2,54 cm
  • Margine inferiore: 2,54 cm
  • Margine sinistro: 2,54 cm
  • Margine destro: 2,54 cm
  • Rilegatura: 0 cm
  • Intestazione: titolo, cognome, nome, indirizzo E-mail

martedì 14 febbraio 2012

E ora che faccio?

Chiunque riesca a portare a termine la stesura di un romanzo si pone la fatidica domanda: “E ora che faccio?”.
Le scelte sono diverse:
  • Pubblicazione in proprio.
  • Casa editrice con contributo.
  • Casa editrice senza richiesta di contributo.
Se tentate l’ultima opzione dovete presentare il vostro materiale nella veste migliore possibile. Qui di seguito vi descrivo quello che ho spedito io.
Le mie scelte sono il frutto di estenuanti ricerche nel Web, con risultati spesso contradditori, E-mail scambiate con alcune case editrici e, nei casi più fortunati, contatti telefonici con editor disponibili.
Io ho inviato (come piego di libri):
  • 2 copie del romanzo, correttamente formattate.
  • Lettera di presentazione.
  • Sinossi.
Piego di libri
Molti lo ignorano, ma è il sistema più economico per spedire i vostri manoscritti.
Inserite le vostre sudate carte in una busta, sceglietene una con la scritta "Lato apribile per verifica postale", se avete dei dubbi sul formato acquistatela direttamente all’ufficio postale. Non chiudetela con nastro, perché possono rifiutarvela, a me è capitato. Oltre al destinatario è fondamentale che il plico porti la dicitura PIEGO DI LIBRI.
Vi assicuro che il risparmio è notevole.
Nei prossimi giorni vi parlerò della formattazione del testo, sinossi, lettera di presentazione ecc.

venerdì 27 gennaio 2012

Avete mai provato a scrivere in maniera seria?

Immagino che la maggior parte di voi risponderà Certo, perché tu no?
No, io no o almeno non prima di scrivere il mio romanzo ( “Il mio romanzo” suona un po’ pomposo: chiedo scusa). Veramente nell’orticello della scrittura avevo già zappettato, ma niente d’importante. E così la prima cosa di cui mi resi conto fu che arrivare a un buon prodotto finale, o almeno a qualcosa di decente, è maledettamente faticoso. La prima stesura filava via liscia e mi sentivo eccitato. Mi vedevo già da Feltrinelli o Mondadori mentre autografo copie del mio libro a folle di fan adoranti. Ma la fase delirante ebbe breve durata e subito dopo cominciarono i problemi.
È come un primo appuntamento: all’inizio sei su di giri, ma tranquillo perché credi di aver tutto sotto controllo, ma poi le tue certezze vacillano. Sono stato divertente o noioso? Forse ho bevuto troppo? Si sarà accorta che ho i calzini corti? L’invito a casa o no? Si offende se lo faccio o si offende se non lo faccio? Insomma ti muovi sulle sabbie mobili.
Se la scrittura non è uno sfogo o un diario, ma punti ad avere un pubblico, piccolo o grande non importa, ti obbliga a farti un sacco di domande a cui sei obbligato a rispondere.  Se il protagonista inforca gli occhiali da sole siamo sicuri che venti righe prima non ho detto che la giornata era nuvolosa? A quel personaggio ho dato un soprannome, era proprio necessario? Tutti gli attori del racconto compiono delle azioni, ma le motivazioni sono sempre comprensibili?
Insomma è un po’ come se il primo appuntamento non avesse la conclusione piacevole che ti aspettavi, quale sia dipende dai punti di vista, ma si trasformasse in una corsa a ostacoli. In breve leggere e rileggere le sudate carte per me era una tortura, va bene non scrivevo a mano, ma dire la sudata tastiera non rende. Per mia fortuna, quando ero sul punto di mollare tutto, gli dei benigni hanno avuto pietà e mi hanno dato un segno. Niente roveti ardenti e nemmeno messaggeri alati, ma la mano tesa di una cara amica.
Quando sei un esordiente totale prima o poi viene il momento in cui cominci a chiederti se vale la pena di faticare tanto per qualcosa che non leggerà nessuno o quasi. Così confidai l’irremovibile decisione, la mia vita è piena di irremovibili decisioni che poi ho cambiato, di privare il mondo di un probabile Nobel per la letteratura. Per mia fortuna, e di milioni di lettori, la mia amica oltre avere i capelli rossi ha un gran cuore e si offrì di leggere quello che avevo scritto e darmi il suo spietato giudizio.
Qui mi permetto di dare un consiglio: non vi fidate di chi vi sta vicino. Marito, moglie, amante chiunque sia coinvolto emotivamente con voi darà sempre un giudizio falsato. O parlerà di capolavoro o riderà di voi. Perché questo è il problema per gli scrittori. Se strimpelli la chitarra puoi andare bene per accompagnare un coro da gita sociale in pullman. Se imbratti le tele lo trovi sempre un amico che ha una macchia di umido da coprire. Persino se reciti nella più scalcagnata filodrammatica un parente pietoso che venga a vedervi massacrare Shakespeare o Pirandello c’è sempre. Ma per gli scrittori non c’è pietà. Devi essere bravo o non ti prendono in considerazione. Quindi occorre trovare qualcuno obiettivo.
La mia amica lesse una decina di capitoli, mi lasciò perfidamente a sudare per una settimana, e poi mi scrisse (riporto uno stralcio della sua E-mail): Non è Guerra e Pace, ma se molli sei un imbecille!
E così cominciò il nostro sodalizio. Io a scrivere e a riscrivere e lei dire: “Non mi piace, puoi fare meglio” o quando era proprio in buona “Può andare”. Altre volte commentava: “Cambia! Non è nel tuo stile! Ma quale stile, io manco lo sapevo di avere uno stile.
Mi ero trovato il mio Torquemada personale, ma anche un pubblico attento e scusate se è poco.

mercoledì 18 gennaio 2012

Come tutto è cominciato ovvero anche i motociclisti pazzi aiutano

Nella presunzione di aiutare tutti quelli che scrivono o vogliono scrivere un romanzo e sperano di vederlo pubblicato ho deciso di raccontarvi la mia esperienza sperando che possa aiutarvi o, al limite, divertirvi.
Una cosa però voglio dirvi e per farlo userò le parole del grande attore Robert Mitchum:
 Se ce l'ho fatta io può riuscirci chiunque.
Vi posso assicurare che non ho mai conosciuto il sacro fuoco dell'arte, al massimo ho sofferto del fuoco di Sant'Antonio, ma questo non mi ha certo aiutato. Non ho parenti importanti. Nessuno che lavori al cinema o in televisione. Nemmeno un politico di seconda fascia o un'escort di provincia e l'unico mio contatto col mondo dell'editoria è una lontana cugina che collabora al giornalino della parrocchia, ma i rapporti sono freddini e non la vedo da anni. 
Sono solo uno che ha avuto un'idea e non è più riuscito a togliersela di mente. Ricordo che stavo seguendo un funerale e come tutti approfittavo per chiacchierare con antichi compagni di scuola, salutare vecchi amori quasi dimenticati e godermi il sole d'aprile. In effetti, ad eccezione dei parenti afflitti, quando ci sono, che occupano le prime file del corteo, per gli altri è un'occasione di sfuggire ai soliti impegni quotidiani, un po' come marinare la scuola per andare al mare. In quel momento ho cominciato a pensare: Cosa succederebbe se durante una sepoltura...?
Sarebbe rimasta un'idea come tante se qualche tempo dopo un gentiluomo non avesse deciso di ararmi le costole con la sua moto facendomi atterrare metri più avanti come un jumbo senza carrello.
Mi sono trovato così bloccato in casa con niente altro da fare se non rendere la vita impossibile a mia moglie.  Se non ci fosse stata questa circostanza non avrei mai scritto anche perché scrivere è una fatica da bestie e ci sono un sacco di cose più piacevoli da fare. Non vi sto consigliando di farvi investire. Non è che tutti quelli che finiscono al pronto soccorso sono sicuri di trovare un editore, ma può aiutare. Almeno per me ha funzionato.
A questo punto la domanda era: da che parte come cominciare?

Snowflake Method


Una volta avuta l'idea il mio problema era darle corpo. Sapevo da dove far muovere il racconto e come concluderlo, ma non sapevo cosa porvi in mezzo.
Navigando in rete mi sono imbattuto nel Snowflake method e devo dire che ho provato a metterlo in pratica.
Il metodo è stato creato dallo scrittore statunitense Randy Ingermanson ed è supportato da un software a pagamento. Quest’ultimo è utile, ma non fondamentale.
Il concetto base è: parti da una frase e fanne un paragrafo e poi in una pagina e per finire in un capitolo. Ingermanson struttura il processo in 10 passaggi successivi. Potete trovare ogni spiegazione al sito: http://www.advancedfictionwriting.com/art/snowflake.php
Qui di seguito vi do una presentazione sintetica del metodo.

Sintesi del metodo


  1. Individua una frase che sintetizza l’intero romanzo:
·         La frase deve essere breve, meno di 15 parole.
·         Non deve contenere nomi propri (Meglio due giovani che Renzo e Lucia).
Esempi:
Due giovani vogliono sposarsi, ma un ricco nobile si oppone: I promessi sposi
Un marinaio sfugge ad un naufragio: Moby Dick.
Un vecchio pescatore cattura un enorme pesce spada: Il vecchio e il mare.

  1. Espandi la frase sommario del pnt. 1 ad un paragrafo che descriva l’intera storia, i maggiori disastri e il finale.
·         Il paragrafo sarà di circa 5 righe.

  1. Per ogni personaggio principale scrivi una pagina dove metterai:
·         Il nome.
·         Una frase che riassuma la sua storia.
·         Le motivazioni (che cosa vuole in astratto).
·         I fini (che cosa vuole concretamente).
·         I conflitti (che cosa l’ostacola da ciò che vuole concretamente).
·         I mutamenti (cosa guadagna, come cambia).
·         Un paragrafo che descriva la sua storia

  1. Espandi ogni frase del paragrafo sommario del pnt 2 in un paragrafo completo. Il paragrafo finale dovrebbe dire come finisce il libro.
  2. Una pagina di descrizione per ogni personaggio principale e mezza pagina per ogni personaggio secondario comunque importante.
·         Questa sinossi dei personaggi dovrebbe raccontare la storia dal loro punto di vista.
  1. Espandi ogni paragrafo del pnt 4 in una pagina.
·         Otterrai una sinopsi di circa 4 pagine.

  1. Espandi il pnt 3.
·          Fondamentale è indicare come il personaggio è cambiato alla fine.

  1. Dalle 4 pagine di sinossi del pnt 6 trarre una lista delle scene necessarie per trasformare la storia in un libro.
·         Il modo più semplice è usare uno spredsheet (Esp. Excell o Calc di OpenOffice o Google Docs online oppure un foglio a quadretti). La cosa importante è dedicare una linea per ogni scena, una colonna per ogni POV, una colonna per dire cosa accade e una colonna che indichi il capitolo di appartenenza di ogni scena.

  1. Scrivi una descrizione della storia (opzionale).
·         Espandi ogni linea della tabella realizzata al pnt. 8 in una multi paragrafo che descriva la scena.

   10. Scrivi la prima stesura.




Considerazioni personali.
Il metodo può essere utile per sbloccare un’idea, ma alla lunga rischia di rinchiudere lo scrittore in un’armatura troppo rigida. Può essere utilizzato anche senza l’acquisto del software che comunque aiuta a dare un ordine logico allo sviluppo del lavoro.
Il software Snowflake Pro, di cui prima esisteva anche una versione gratuita, costa $100 e forse è un po’ caro, ma questo è opinabile.
Real Time Analytics